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25 NOVEMBRE 2021 - GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

creato il

MANIFESTO CONTRO IL FEMMINICIDIO

 

25 Novembre 2021
Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

“Ogni 72 ore…”

Olmedo, Piazza De Gasperi, ore 11:00

Posa della panchina alle presenze delle Autorità Civili e Religiose

 

“…e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai…”
                                                                                              Ermal Meta


Una storia troppo lunga a cui dobbiamo porre fine. Dentro le mura domestiche, nei luoghi che dovrebbero essere l’estensione dei propri sogni e di una sospirata tranquillità, si consuma uno dei delitti più odiosi e inaccettabili ad opera di mariti, compagni, ex tutto ed “ex uomini”.  Parliamone perché non è mai abbastanza e anche perché il silenzio, purtroppo, uccide. Non esiste l’aggressione per amore, non esiste la violenza fisica per amore, non esiste la violenza psicologica per amore, non esiste la violenza verbale per amore, non esiste la violenza sessuale per amore, non esiste l’omicidio per amore. E non esistono le scusanti di ogni genere, contrabbandate come ponderata saggezza degli uomini dentro le aule dei tribunali.

Numeri dolorosi e sconfortanti quelli che ci raccontano il triste fenomeno del femminicidio in Italia nel 2021.  Tanto è stato fatto in questi anni per arginare questa pagina di storia che si ripete, ma è evidente che, come si evince dall'ultimo report della Direzione centrale anticrimine della polizia, la strada da percorrere è molto lunga sul sentiero della sensibilizzazione/prevenzione di questo dramma che non risparmia donne, madri, nonne e purtroppo anche piccoli innocenti.

Sempre secondo il citato report della Direzione centrale anticrimine della polizia sono 109 le donne uccise nel 2021, il 40 per cento di tutti gli omicidi commessi nel Paese. La Direzione della polizia criminale spiega che 93 femminicidi sono avvenuti in ambito familiare, 63 donne sono state uccise dal partner o dall'ex, fino a rilevare un 8% in più di crescita del nefasto bollettino di guerra. Perché forse è proprio di guerra che dobbiamo parlare, una guerra contro  un comportamento malato radicato nella testa di una fascia della popolazione maschile. Una guerra da combattere sul piano della prevenzione e dell’informazione/sensibilizzazione.

Il presidente del Consiglio Draghi nell’assumere l’impegno di questo governo sul piano del contrasto al femminicidio annuncia la disponibilità di “nuove risorse per aiutare le donne che subiscono abusi domestici, per accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza, per favorirne l'indipendenza economica".  Il “vulnus” si incardina spesso proprio nella dipendenza della donna nei confronti del proprio coniuge o compagno che sul piano dei rapporti genera una debolezza per via della quale, la donna spesso rinuncia a denunciare i soprusi e le umiliazioni subite. Allora il messaggio deve essere quello di non tacere, di uscire dal silenzio, di dare voce all’insopportabile stato di sudditanza e illibertà in cui si trovano tantissime donne.

Su questo piano, anche il Comune di Olmedo intende fare la propria parte per sensibilizzare la Comunità attraverso un piccolo segno però estremamente importante sul piano simbolico, un segno per dire che ci siamo, che le istituzioni sono presenti per “fare rete” con le donne, per dire basta all’insensato atto di violenza/sopruso/umiliazione/omicidio in nome dell’amore, un amore malato contro il quale non si può più tacere.

La posa della panchina rossa, con il breve inciso di Ermal Meta “…e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai…” vuole rappresentare esattamente il bisogno di un impellente cambio di passo nelle relazioni, una presa di coscienza che laddove c’è amore non c’è posto per la violenza e dove c’è violenza non ci sarà mai amore.

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